Al di là della materia sottile
Andrea Borgonovo - 60x40 from Facebook |
Materia e Luce
The Milky Road Credit & Copyright: Larry Landolfi |
Si tratta di opere spesso imponenti, che dialogano con lo spazio invadendolo, appropriandosene. Opere in cui traspare la volontà dell’artista di ricercare una dialettica tra materia e oggetto, tra forma e luce, nel tentativo di esprimere quell’intuizione comune a tutti gli uomini, ovvero la volontà di indagare quel mistero spirituale che vi è al di là di ogni cosa. Per questo in molti lavori di Borgonovo troviamo una luce oltre l’istallazione, il cui corpo, sottile ed immateriale, etereo come lo spirito, ci giunge filtrando attraverso la matericità di oggetti solidi scivolando tra i solchi di corrosione impressi su di essi dagli acidi.
La materia solida tuttavia è sottile e spesso ottenuta ripiegando su sé stessi fogli di plastica ed ogni volta trattando su di essi resine ed acidi, operazione che ricorda le innumerevoli distillazioni del processo alchemico volte a disciplinare lo spirito dell’alchimista, o il lungo lavoro di ripiegamento e ribattitura dell’acciaio delle spade da samurai degli antichi fabbri giapponesi che dopo migliaia di “ripiegamenti” ottenevano una sottilissima lama d’acciaio.
La “materia sottile” dunque, disciplina lo spirito dell’artista tramite la sua stessa creazione, e non solo, sotteso a questo vi è l’intuizione dell’artista per cui la materia solida dell’opera è sottile quanto la materia stessa del mondo in cui viviamo se concepita come sorta di “sipario” di “velo di Maia” oltre il quale vi è la forza divina, espressiva, primordiale ed immanente dello spirito e dell’anima. Secondo questa lettura, solo pochi millimetri di “materia reale” ci dividerebbero dal mistero di ciò che è sovrannaturale del quale oggi possiamo cogliere delle tracce solamente attraverso piccoli solchi, piccoli spiragli di luce.
Tracce e memoria
E proprio di tracce e di memoria è necessario argomentare quando si parla dell’opera complessiva di Borgonovo. Di fantasmi, di poltergeist, riscoperti recuperando materiali in cui vi è una traccia del passato che stimola quell’interrogarsi sul mistero della vita e della morte.
L’utilizzo di Borgonovo di negativi fotografici, persi in un mare astratto di materie corrose, ne è uno degli esempi più diretti. La fotografia ha già in sé il valore di “documento”, di testimonianza, di una traccia della memoria. Più ancora, il negativo è la matrice di quel documento, di quella testimonianza della memoria. Tuttavia il negativo fotografico è confuso, lontano, spesso raffigura immagini senza riferimenti precisi. Ma è proprio questo che rende tali oggetti simboli nei quali ognuno può ricercare il proprio vissuto. Leggendoli sotto la chiave di lettura del rapporto materia-spirito che è presente in Borgonovo, questi negativi divengono i simboli di una memoria illuminata dallo spirito, confusa dal limite del nostro essere di carne, di avere una memoria subordinata al numero di neuroni adibiti all’archiviazione dei ricordi.
A ritroso nel tempo fino all'origine delle stelle
Guardando alcune delle opere di Borgonovo al buio, illuminate dalle sole lampade che le compongono, ho avuto l’impressione di trovarmi di fronte ad una mappa stellare. Molte delle stelle che vediamo sono scomparse migliaia di anni fa e le luci che vediamo oggi non sono altro che delle tracce. In questo senso, è dunque forse solamente nel passato che si può ricercare quel mistero divino, quel lato spirituale che permea anche il presente.
Come gli astrofisici che interrogano la natura delle particelle e degli astri per scoprire i misteri del tempo e della nascita dell’universo, così, percorrendo la nostra memoria a ritroso, in una sorta di “ritorno all’Eden” (poiché ogni uomo è fatto della stessa materia che è venuta in essere nella singolarità del Big-Bang) forse potremo riuscire ad intravedere un bagliore di quel “Primum Mobile” che è all’origine di tutto, di quell’”amor che move il sole e l’altre stelle” di cui cantava Dante.
Nota critica di Davide Corsetti 2008
Andrea Borgonovo alla mostra Light Vision (Seveso)
Le opere di Borgonovo a Light Vision fino al 24 ottobre
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