mercoledì 13 aprile 2011

CENTRI DI PERMANENZA TEMPORANEA - L'ECO DELL'OPERA DI PACI DEL 2007 SI ODE NEL 2011




Adrian Paci, Centro di permanenza temporanea, 2007, 
video DVD, © Galleria Francesca Kaufmann, Milano



In questi giorni, come avviene per la pittura nucleare, l'eco di messaggi di opere del passato pare materializzarsi in una sorta di giustizia di Cassandra: in questo caso mi riferisco all'opera "CENTRO DI PERMANENZA TEMPORANEA" (una video istallazione) di Adrian Paci datata 2007.
Adrian Paci, Centro di permanenza temporanea, 2007, 
video DVD, © Galleria Francesca Kaufmann, Milano
L'artista, di origine albanese, con all'attivo studi d'arte all'accademia di Tirana, dopo essere emigrato a Milano, intraprende la carriera d'artista, attraverso tematiche vissute in prima persona. Eccolo quindi all'epoca, portare all'attenzione i "centri di permanenza temporanea" italiani con la sua famosa (ed omonima) opera. Oggi, che i riflettori sono puntati su Lampedusa e sulle coste del sud, in attesa che si profili all'orizzonte il prossimo sbarco, l'opera di Paci diventa più attuale che mai.
Le Radeau de la Méduse, Théodore Géricault, 1819
© [Louvre.edu] - photocredit: Erich Lessing

Senza dare giudizi in merito alle questioni sociali e politiche che il tema in questione pone, e prendendo l'opera come un ritratto della condizione degli immigrati, quel che Paci ci pone di fronte agli occhi risulta a mio avviso, più eloquente degli innumerevoli discorsi e dibattiti televisivi che affollano i palinsesti e le pagine dei quotidiani di questi giorni. Dopo un viaggio (comprendente la lotta per sfuggire alle proprie condizioni nel paese d'origine, alla difficoltà di trovare aiuto da persone di dubbia moralità che accecano chi è disperato con false promesse, ecc...) che potrebbe forse reggere il confronto con "La zattera della Medusa" di Géricault , questi uomini e donne arrivano qui. Senza passato e senza futuro.
Adrian Paci, Centro di permanenza temporanea, 2007, 
video DVD, © Galleria Francesca Kaufmann, Milano

...E ora? ...Che si fa? 

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